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giovedì 23 aprile 2015

Narratori cercasi: volete raccontare la nostra storia?


Mercoledì 22 la lezione ha avuto un percorso diverso dal solito.
Sull’onda dell’interesse suscitato dall’Editoria Digitale e dal mondo della cultura in rete, alcuni istituti della cultura cittadina hanno chiesto aiuto narrativo agli studenti che frequentano il corso.
Sono venuti a trovarci:
Le slide delle presentazioni potete trovarle in questo LINK.
Ognuno dei relatori ha presentato in quindici minuti la missione e la storia della struttura chiedendo agli studenti di voler produrre un oggetto digitale narrativo (almeno noi li chiamiamo così) capace di appassionare, stupire e raccontare la massa di storie che ognuna di queste strutture conserva, molto spesso invisibili ai più.
Per questo ringraziamo tutti i relatori e le strutture rappresentate: siamo orgogliosi che la nostra creatività narrativa possa essere messa a servizio della cultura e della condivisione delle comuni radici culturali.

Come spiegato in aula nei giorni precedenti, le narrazioni digitali degli studenti del Lab F saranno prodotte e distribuite sotto il regime del Creative Commons del tipo Terzo (Attribuzione, Non Commerciale, Non Opere Derivate), che garantisce a tutti la fruizione gratuita e la massima diffusione senza limiti di canale, salvo appunto il diritto dell’attribuzione all’Autore, il non uso commerciale e il divieto di produzione di opere derivate.

Gli studenti non hanno alcun obbligo di aderire ad una o all’altra delle iniziative che prevedono visite, approfondimenti e partecipazione al programma di lavoro che sarà di volta in volta determinato. Chi lo desidera, dovrà comunicare la propria intenzione entro lunedì 27 quale manifestazione di interesse, senza obblighi di nessun tipo. Successivamente sarà comunicato il programma di lavoro.

Il Living Lab alla GAM
Iniziativa particolare è quella del Living Lab della GAM. Parte da lontano, da un’idea di un gruppo di soggetti e da un Protocollo d’Intesa per “GAM Bene Comune”, un’iniziativa che vuole partire dal basso, dai cittadini e, tra questi, quelli più creativi. Ossia noi.

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